La mia terra, il Molise, la pancia verde dell'Italia, è attaccata dalla monnezza.
Diverse indagini giornalistiche di Rosaria Capacchione per Il Mattino ed di altri, hanno posto in evidenza che la nostra regione è stata presa di mira come comodo e vicino serbatoio per sversare rifiuti.
Il tema è delicato e non voglio dire di più. I fatti sono ancora adesso, mentre scrivo, oggetto di indagine.
Quello che mi preme fare è lanciare un grido di allarme, perchè non è giusto che la nostra terra, la mamma che ci ha dato i natali, venga usata e sporcata anche da rifiuti non suoi.
La nostra regione è piccola, ma bella e prodiga. E' una terra verde, popolata da gente semplice, per tradizione contadini e pastori, è una terra di montagne e colline, di vallate e pianure, di boschi, di coste ampie e sabbiose, di borghi medievali e castelli, di fiumi ricchi di acqua sorgiva fresca e pulita che viene donata a Puglia e Campania, di siti archeologici come quello di Altilia e Sepino e dell'homo aeserniensis.
La soglia dell'attenzione va tenuta alta.
L'arricchimento di pochi, non si deve realizzare in danno di tanti. Soprattutto se il rischio concreto è quello di danni alla salute.
Inceneritori e ciminiere inquinano l'aria di polveri sottili.
L'ARPA Molise ha rilevato un innalzamento dei livelli di inquinamento dell'aria.
Gruppi di volontariato, come Mamme per la Salute, si mobilitano per la causa.
Io, purtroppo, noto sempre più spesso giovani mamme in attesa dei figli, dinanzi alle varie scuole, con foulard in testa o parrucche, segno concreto che questi veleni non ce li immaginiamo, ma sono presenti e veri e ci colpiscono al cuore.
"TIRA E ..... molla" E' IL BLOG DI UNA DONNA MODERNA, COME TANTE DIVISA TRA FAMIGLIA FIGLI LAVORO CARRIERA, IN BILICO ED .... EQUILIBRIO TRA PASSATO E FUTURO, NOVITA' E TRADIZIONE
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