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mercoledì 16 febbraio 2011

DONNE E LAVORO

C'è un enorme divario nelle posizioni di uomo e donna rispetto al lavoro.
Nonostante pare che le donne siano più studiose, in maggior numero laureate, in genere con votazioni più alte, continuano ad essere fortemente penalizzate.
Si fa un gran parlare di Pari Opportunità, di perequazione, di Quote Rosa, ma per il gentil sesso è sempre molto dura lavorare, emergere e avere incarichi direttivi.
Oltre al dato della disoccupazione, percentualmente più forte per le signore, un altro dato inquietante è quello del reddito.
Le donne percepiscono meno, a parità di attività svolta.
Se le differenze sono minime in caso di lavoro dipendente, la forbice di apre nell'ipotesi delle libere professioni, laddove -nella fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni-, dunque nell'età interessata alle gravidanze, le donne professioniste dichiarano un reddito inferiore rispetto ai colleghi di circa il 40%.
In età più avanzata e fino ai 65 anni, il divario del reddito raggiunge il 55%.
Le donne da sempre sono assorbite in famiglia, in compiti e mansioni assistenziali, prima dei figli, poi degli anziani genitori.

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