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domenica 27 febbraio 2011

MAL D'AFRICA

L'Africa è esplosa in un fuoco di rivolte popolari per la libertà, per il pane, per il lavoro, per i diritti minimi.
Il mondo occidentale, attonito e sorpreso, è rimasto in silenzio di fronte ad eventi che non si aspettava.
Stamani, il Papa non ha fatto cenno a quello che sta accadendo nella vicina Libia; l'ONU  ha tardato nell'adottare risoluzioni; l'Europa sta a guardare.
Tutti erano accomodati su equilibri precari ormai turbati per sempre, equilibri basati sullo sfruttamento di terre ricche di risorse energetiche e prive di democrazia; sull'arricchimento di pochi leaders e delle loro famiglie e sulla fame del popolo.
Bene quei popoli si sono svegliati. Le tv, internet, i telefonini ampiamente diffusi hanno allargato gli orizzonti di tutti oltre i confini delle moderne tirannidi.
Noi, allo stato, siamo preoccupati dell'eventuale invasione barbarica dei nord africani, mentre dovremmo preoccuparci solo di come fare per aiutare questi popoli a libertarsi definitivamente da ogni giogo e ad autogovernarsi. Essi giungono solo ora alle rivoluzioni che hanno infiammato l'Europa nei secoli passati  e noi abbiamo il sacrosanto e umano dovere di aiutare, collaborare, fare da esempio e traino verso la libertà.

giovedì 24 febbraio 2011

IL BLOG, LA MIA CASA

Il blog è la mia casa.
Dopo una giornata di impegni, di corse, di lavoro, sento l'esigenza di tornare al mio blog, piccolo, cucciolo, figlio mio più piccolo.
E' rassicurante, è un rifugio, è un po' come tornare a casa la sera, svestirsi e mettersi in pantofole accanto al fuoco. Anche se la scrittura è anche un fatto traumatico, un parto, un comunicare agli altri i propri fatti e pensieri più intimi. Perchè comunicare vuol proprio dire "rendere comune". E questa è una cosa che va sempre fatta con molta ponderazione. In alcuni scrittori, nei poeti più immediati, può essere addirittura compulsivo, quindi all'esito può mettere ansia, piuttosto che scaricarne, Ma va fatto. Si impone ed io spesso ne sono schiava.

mercoledì 23 febbraio 2011

Fredda giornata di sole. Ultima zampata dell'inverno. Mille cose da fare. Carica esplosiva e volontà di conciliare tutte le anime che sono in me.

lunedì 21 febbraio 2011

FIGLI, GENITORI E TALENTI

Fare i genitori è un compito gravoso e meraviglioso, si sa.
In ogni diversa età, i figli richiedono attenzioni e cure diverse. Quando sono piccini, vanno assistiti e curati materialmente ed assorbono tanto tempo, soprattutto delle mamme. Io ne ho avuti tre, uno dietro l'altro, ho allattato al seno per un anno ciascuno  di loro. Me ne sono fatto un obbligo perchè ho sempre lavorato, quindi li ho affidati alle cure di altre persone, ma ho voluto fare quello che sentivo appartenermi di più, qualcosa di magico e infungibile. Ed ora ne sono felice. Perchè si è creata molta intimità tra me e loro.
Pian piano crescono ed hanno bisogno di altre cose. Attenzione, esempio, ascolto. Al momento i miei mi impegnano per la scuola, i compiti e le numerose attività formative extrascolastiche.
Ci vuole sempre tanto tempo, dedizione, spirito di sacrificio, presenza. I nostri ragazzi non vanno lasciati soli, soprattutto durante l'adolescenza, soli con la tv, i videogiochi, i computers, gli amici sconosciuti.
La cosa principale è farli sentire amati e accettati per quello che sono, ognuno diverso.
Ed è proprio in questo che si deve esplicitare la capacità dei bravi genitori: capire i loro talenti.
Molto spesso, a quell'età, loro non riescono ad individuare le loro attitudini. Invece, affinchè siano adulti felici, vanno incoraggiati proprio in quello che amano, in quello che riesce loro meglio, anche se non rientra nelle nostre preferenze, nelle nostre egoistiche aspettative, guidandoli, tenendoli per mano.
Io ad esempio ho smesso di sperare che divengano medici o avvocati o ingegneri.
Facciano quello che vogliono, che amano, che desiderano, che li rende felici, ma con la mia benedizione, il mio incoraggiamento, il mio aiuto, il mio incondizionato sostegno.
Altrimenti, potranno diventare anche Presidenti della Repubblica, ma si sentiranno sempre realizzati a metà.

domenica 20 febbraio 2011

MEDIAZIONE E CONCILIAZIONE

Tra un mese esatto, il 20 marzo, entrerà in vigore la normativa sulla conciliazione obbligatoria delle liti. E' un sistema pensato per deflazionare la nostra giustizia stracarica, un po' vecchia, logora e mal funzionate. Non certo per la mediocrità degli operatori, come qualcuno vorrebbe, ma per la scarsità delle  risorse umane e materiali. Si tratta essenzialmente di due decreti : il n. 28 e il n. 108 del 2010, adottati anche su invito, anzi in esecuzione di una direttiva comunitaria del 2008 (la n.52). Per molte liti civili sarà obbligatorio esperire preventivamente il tentativo di mediazione e conciliazione prima di adire la Magistratura ordinaria, senza che questo possa essere ovviamente una limitazione al diritto alla difesa garantito dalla Costituzione all'art.24.

Ebbene, io in questa cosa ci credo e nonostante il da fare, l'età, la famiglia, i figli, il lavoro già massicciamente presente, gli impegni vari e i miei hobbies, la farò in prima persona. Da brava secchiona, così come mi definiscono impropriamente i miei figli, sto facendo il corso da mediatore professionista, mi iscriverò ad  una Camera di Mediazione, un organismo ad hoc, studierò e farò l'esame come una ragazzina. Sono stanca-instancabile, indaffarata, concitata  e voglio fare di tutto e di più. La vita è una sola, è breve ed io la voglio stravivere .......

venerdì 18 febbraio 2011

SCRIVERE

Scrivere per me è un'esigenza, a volte più forte di mangiare e dormire. E se non lo faccio sto male.
Scrivere mi viene dalla testa, dal cuore, dalla pancia, dal profondo di me stessa. E' un fuoco che infervora tutto il mio essere, piccolo minuto che non contiene l'impeto del fiume in piena, dell'esplosione vulcanica, dell'incendio che non si ferma ad alcun limite segnato. E non riesco, non ancora, ad imbrigliare in schemi, in prose costruite, in romanzi, i pensieri fulminei che irrompono dentro e che devono venir fuori spaccando gli argini delle convenzioni che mi vorrebbero  mamma tranquillla e abnegata, moglie quieta e devota, lavoratrice diligente e operosa. Ma io ci provo, ecco cerco di essere anche tutto questo, ma poi devo fuggire da queste cose, lasciare tutto e tutti, ritirarmi da sola nel mio guscio e fare il mio parto. E continuerò a farlo, perchè lo voglio e ne sono schiava.

Ecco, ho fatto tardi al lavoro, scappooooo!

BENIGNI E L'ITALIA

Sarò occupata tutto il giorno (come del resto ieri: lavoro, pranzo, cucina, bimbi, nuoto, piscina, compiti, cena), ma non posso omettere un commento a caldo sull'intervento di Benigni ieri al Festival.
Esaltante!
Sola nel mio letto, col telecomando in mano a fare zapping tra Santoro e Raiuno, non ho potuto trattenere lacrime di commozione.
Fiera di essere italiana! Finalmente! Dopo tutto il trambusto di questi giorni, B. e il suo fango, gli ultimi dispacci resi noti stamattina da Wikileaks, finalmente il Grande ci ha reso un po' di giustizia, arrivando al cuore, alla testa, alla pancia di tutti noi.
L'entrata garibaldina a cavallo, le citazioni, l'excursus storico, da Roma caput mundi al  Risorgimento, evocato come evento non solo patriottico, ma addirittura mistico, ha dato a tutti noi molto, moltissimo e voglia di sperare, di credere nel futuro che ci aspetta dietro l'angolo, senza perdere il filo che proviene dal passato, un passato glorioso fatto da gente seria che non entrava in politica per il proprio tornaconto, per arricchirsi, ma anzi rischiava e a volte perdeva la vita stessa. Uomini e donne, giovani, uniti da sentimenti, da spirito italico, dalla comunanza di lingua, di sentire, di essere, stanchi di dominazioni straniere che avevano fatto dell'Italia una sorta di bella donna abusata e violata nel suo corpo opulento e magnifico. Roberto ci ha fatto scorrere sotto gli occhi incantati un film, un lungometraggio di battaglie, di rivoluzioni, di notti e giorni di soldati valorosi vissuti e morti per la Patria, quindi per il bene comune, incarnatosi di nuovo in ognuno di noi. Un bene astratto che si incarna in ogni italiano, che rinasce con ogni nascita.
Poi l'esegesi dell'inno. Non una banale marcetta, ma ritmo e forza nella musica, significati, ideali e storia nelle  parole.
Terribile, forte, incontenibile, non ha potuto, come pure gli era stato raccomandato, trattenersi da qualche stoccata garbatissima eed intelligente alla lega e al ciarpame berlusconiano. Con poche immagini, ha colorito l'intervento di attualità.
Grande, grandissimo, come i nostri altri grandi che ci fanno onore nella storia e nel mondo, oscar, nobel, cervelli, cuori, creatori italiani!
Grazie Roberto e viva l'Italia!

mercoledì 16 febbraio 2011

PAZIENZA

In questo periodo si fa un gran parlare di toghe: rosse, rosa, nere.
In realtà da noi, in Italia, magistrati e avvocati le portano nere, con cordoncini sulle spalle, argentati per tutti, dorati per chi è abilitato all'esercizio presso le Corti Superiori come la la Cassazione.
Ma lo sapete come si chiama quell'elegante bavetta bianca, a volte di pizzo?
PAZIENZA.
Chissa perchè? Forse perchè ce ne vuole molta?

DONNE E LAVORO

C'è un enorme divario nelle posizioni di uomo e donna rispetto al lavoro.
Nonostante pare che le donne siano più studiose, in maggior numero laureate, in genere con votazioni più alte, continuano ad essere fortemente penalizzate.
Si fa un gran parlare di Pari Opportunità, di perequazione, di Quote Rosa, ma per il gentil sesso è sempre molto dura lavorare, emergere e avere incarichi direttivi.
Oltre al dato della disoccupazione, percentualmente più forte per le signore, un altro dato inquietante è quello del reddito.
Le donne percepiscono meno, a parità di attività svolta.
Se le differenze sono minime in caso di lavoro dipendente, la forbice di apre nell'ipotesi delle libere professioni, laddove -nella fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni-, dunque nell'età interessata alle gravidanze, le donne professioniste dichiarano un reddito inferiore rispetto ai colleghi di circa il 40%.
In età più avanzata e fino ai 65 anni, il divario del reddito raggiunge il 55%.
Le donne da sempre sono assorbite in famiglia, in compiti e mansioni assistenziali, prima dei figli, poi degli anziani genitori.

SCAMBI

SCAMBI


Leggere
E perdersi
nelle parole altrui
E fonderle
ai propri pensieri
E ritrovarsi…..

FEDERALISMO ALL'ITALIANA

In genere il federalismo è un progresso politico aggregante, in virtù del quale stati autonomi e separati si federano tra loro per la comune utilità (USA, Europa, ....).
In Italia si vorrebbe fare esattamente il contrario: dividere, disgregare, disunire la Nazione, lo Stato Unitario per la maggiore utilità di alcuni a discapito di pochi, già svantaggiati.

LA DOMANDA SCOMODA

.... e se invece fosse lo Stato Italiano a chiedere i danni a Berlusconi e non il contrario?

Il motto del giorno

Se insisti e resisti,
raggiungi e conquisti.

martedì 15 febbraio 2011

SCALOPPINE SUCCULENTE

Velocissime e gustose: prendete tante fette di filetto di vitella per quanti sono i commensali (in alternativa al filetto, potete usare delle fettine magre private di contorni e nervetti), infarinatele, mettetele in una padella ampia quanto basta con olio e burro sfrigolante, voltate più volte fino a raggiungere il punto di cottura desiderato, salate e aggiungete un po' di polvere della crema Knorr ai funghi porcini, fate mantecare e .... buon appetito!

Un po' di leggerezza ....

Domani la blogger lavoratrice supermammma si concede un po' di leggerezza.
Mattina interamente dedicata a me! Ci voleva: manicure, ciglia, mèches, taglio e messa in piega.
Anche se con Ipad e giornali al seguito, mi prendo una pausa. Non faccio le mèches da ottobre, ho una ricrescita che fa paura e ho proprio bisogno di una remise en forme ....

LA SINISTRA E LE IDEOLOGIE

Pare che davvero le ideologie non esistano più.Perlomeno non esistono più con i confini netti e le demarcazioni di una volta. Ma esistono ancora i diversi  modi di essere e di concepire la cosa pubblica, come secoli fa esistevano le differenze tra i governi di Sparta e Atene.
Ed esiste ancora il buon governo e il cattivo governo, le oppressioni e le democrazie, le dittature e le autonomie.
In questo contesto, essere di sinistra, oggi, per me significa parità ontologica di tutti gli esseri umani, pari opportunità, possibilità di crescita e miglioramento di ciascuno, tutela delle minoranze, cultura verde, amore per la terra, per la natura, ecologia, difesa della salute dei più, piuttosto che del profitto di pochi, rispetto "cristiano" dell'altro come di un sè fuori da sè.

CORRUZIONE

In Italia la corruzione costa 60.000.000.000 di euro l'anno. 1000 euro a persona. Un sistema.
Studi approfonditi hanno accertato che la corruzione va di pari passo con l'evasione fiscale. Trionfa un po' il concetto del così fan tutti.
Credo sia inutile star qui ad aspettare che cambino i sistemi legislativi. E' la nostra mentalità che deve cambiare, con senso civico, dovere e denunce.
Dovremmo smettere di chiedere per cortesia le cose chge sono un diritto.
Quanto ci costa l'esperienza .....
Qualche filo bianco tra i capelli, una piega, una ruga in più, un po' di stanchezza, membra rigide al risveglio, articolazioni meno elastiche. Così paghiamo la vita, trasformandoci nel corpo. E più il corpo invecchia e si deteriora, più lo spirito cresce.
Così mi percepisco oggi: matura, equilibrata, forte, ma trasformata anche nell'aspetto. All'improvviso non sono più una ragazza. Dopo le prime sciocche e inutili resistenze, comincio ad accettarlo, sono una donna e non sto solo crescendo e vivendo, sto invecchiando .....
Schiavi della tecnologia! Tanto ci aiuta, quanto ci limita, perlomeno questo capita a giurassici come me con poca dimestichezza!
Ho avuto problemi in ufficio con l'ADSL e ...... incomprensioni con l'Ipad. Vabbè, è solo una stupida macchina, a volte non mi capisce!
E così ieri niente post ......
Giuro, mi rifarò!

domenica 13 febbraio 2011

DOMENICA: TERME E RELAX

I cuccioli sono partiti per un'uscita scout in un'oasi del WWF. Full immersion nella natura.
Supermamma e superpapa' si sono sentiti autorizzati a partire a loro volta per una giornata all'insegna del relax più totale, lontano dai rumori, dai pensieri, dalle incombenze domestiche del week end.
Abbiamo optato per le terme e abbiamo deciso di provare un nuovissimo Centro Messèguè, aperto nel Molise, all'ombra dei monti del Matese e di un bel Santuario mariano.
Il concetto e' quello di una city SPA, ovvero di un centro vicino alle città, ai posti di lavoro; ideale per una pausa nel bel mezzo della giornata.
Siamo arrivati e abbiamo solo compilato una scheda anagrafica. Io ho voglia di scherzare e ho dichiarato dieci anni di meno (penseranno che me li porto male, ma chi se ne frega!). Abbiamo avuto accesso agli spogliatoi, con tanto di accappatoi, cuffiette, pantofoline, tutto compreso in un prezzo che non conosco: pagheremo all'uscita. Pare che chiedere in anticipo il prezzo delle cose che si desiderano, sia da persone che le cose non se le possono permettere. Ospite di mio marito, faccio la chic.
Le mie idee oggi mi avrebbero portato in un altro posto, in piazza, a Roma, a manifestare contro il caimano.
Vabbe', son qua e mi godo la situazione.
L'atmosfera e' ovattata, quasi surreale, poco popolata; il sito e' immerso nel verde, nella pace, nella natura.
Ci sono alcuni clienti e poche signorine in uniforme che girano gentili e discrete, sottili, leggere, silenzione.
La musica in sottofondo e' una nenia rilassante, un po' etnica e indiana.
Per prima cosa entriamo nella sala piscine: calde, fredde, all'interno e all'esterno. Un dedalo di vasche, percorsi, idromassaggi, docce, funghi, cubicoli. Lettini bianchi lungo il perimetro di una sala ricoperta di piastrelline di vetro, tipo bisazza, verde acqua, verde chiaro, verde salvia e penicillina, diafano, riposante, lieve. una parete è in vetro e dà sulle colline molisane, vergini e pure.
E poi acqua, ovunque acqua. Sorgiva, pulita, trasparente, limpida, seduttiva, carezzante, accattivante. Con gli scrosci energici degli idromassaggi scioglie i nodi delle membra contratte, annulla i pensieri, molesti. Le preoccupazioni sono lontane da qui. Sono rimaste perlomeno in macchina, nel parcheggio.
Sinfonia di colori riposanti, naturali, lievi. Verde, beige, bianco, sabbia, marrone. Tutto e' nuovo, pulito, comodo, invitante. Solo materiali naturali, come legno, vetro, pietra, parquet, acqua, piante, bambù, cotto, sassi.
Facciamo subito un lungo bagno, da una vasca all'altra, un percorso segnato, suggerito da bocchette e gorgoglii. Poi un po' di relax sul lettino, coccole e tisane. Una frutta, una sauna svedese, una caramella alla liquirizia per tirare su la pressione divenuta languida e incerta e via nel bagno turco e nella doccia emozionale. Il mio cielo ora e' un soffitto trapuntato di luci azzurre, verdi riposo, viola scaramantico, giallo oro, bianco lunare, rosso rubino, arancio energia, ......
Basta, basta scrivere. Un prosecco e un bagno ancora, oblio e benessere mi avvolgono.

sabato 12 febbraio 2011

SABATO

Sono al mare, nella mia Macondo.
Appena arrivata, l'ho visto e mi si e' aperto il cuore, chiuso dall'inverno.
Ho passeggiato sulla riva, ho guardato i ragazzi giocare, svestiti di anni e coperti di gioventù.
Il cielo e' velato, ma il sole c'e, qui c'e'sempre e mi aspetta come un amante.

L'Italia e l'unita'

Il 17 marzo potrebbe essere il giorno per festeggiare una cosa bellissima: la nostra Patria, il nostro essere Italiani, la condivisione di un modo di essere e sentire. Invece no.
Molti, con le loro polemiche, stanno rovinando la festa. Il debito, la perdita di lavoro e dell'1% del Pil non ci permetterebbero celebrazioni, meditazione e riposo. Il Presidente della Provincia di Bolzano ha fatto sapere che non festeggera' affatto perché la popolazione austriaca della provincia non avrebbe proprio nulla da festeggiare.
Mi dispiace. Mi sento profondamente e intimamente italiana, ma sono anche stufa di queste rivendicazioni di molti settentrionali. Tutti insieme dovremmo trovare qualcosa in cui credere, un progetto comune per il futuro, ma non e' così. Vada come vada, io festeggerò, come il nostro Presidente e tanti altri italiani di buona volontà. Gli altri facciano come vogliono in coscienza e libertà.

venerdì 11 febbraio 2011

VELENI E RIFIUTI

La mia terra, il Molise, la pancia verde dell'Italia, è attaccata dalla monnezza.
Diverse indagini giornalistiche di Rosaria Capacchione per Il Mattino ed di altri, hanno posto in evidenza che la nostra regione è stata presa di mira come  comodo e vicino serbatoio per sversare rifiuti.
Il tema è delicato e non voglio dire di più. I fatti sono ancora adesso, mentre scrivo, oggetto di indagine.
Quello che mi preme fare è lanciare un grido di allarme, perchè non è giusto che la nostra terra, la mamma che ci ha dato  i natali, venga usata e sporcata anche da  rifiuti non suoi.
La nostra regione è piccola, ma bella e prodiga. E' una terra verde, popolata da gente semplice, per tradizione contadini e pastori, è una terra di montagne e colline, di vallate e pianure, di boschi, di coste ampie e sabbiose, di borghi medievali e castelli, di fiumi ricchi di acqua sorgiva fresca e pulita che viene donata a Puglia e Campania, di siti archeologici come quello di Altilia e Sepino e dell'homo aeserniensis.
La soglia dell'attenzione va tenuta alta.
L'arricchimento di pochi, non si deve realizzare in danno di tanti. Soprattutto se il rischio concreto è quello di danni alla salute.
Inceneritori e ciminiere inquinano l'aria di polveri sottili.
L'ARPA Molise ha rilevato un innalzamento dei livelli di inquinamento dell'aria.
Gruppi di volontariato, come Mamme per la Salute, si mobilitano per la causa.
Io, purtroppo, noto sempre più spesso giovani mamme in attesa dei figli, dinanzi alle varie scuole, con foulard in testa o parrucche, segno concreto che questi veleni non ce li immaginiamo, ma sono presenti e veri e ci colpiscono al cuore.

BASTA, VOGLIO FARE LA CASALINGA!

A volte ho voglia di mollare tutto, tutti i sacrifici che ho fatto finora per studiare, lavorare, inserirmi, guadagnarmi da vivere, essere autonoma e indipendente.
Vorrei smettere di salire e scendere scale, di aprire  e chiudere porte, di salutare, ossequiare, sfoggiare sorrisi ogni giorno, andare per uffici, avere rapporti con la pubblica amministrazione, vestirmi e truccarmi ogni mattina.
Vorrei starmene a casa, farmi campare da mio marito, fare le pulizie, preparare torte, pranzetti,  merende e cene e crescermi -tranquilla e dedita- i miei tre figli.
Invece no.
Non si può, ovvero in realtà potrei, ma so che non lo farò, non lo farò mai, nemmeno da vecchietta, se ci arriverò. La voglia di fare, di crescere, di sapere, di essere produttiva, libera, indipendente è sempre mille volte più forte della stanchezza.
Vorrei più tempo, questo sì. Più tempo per essere una mamma migliore, per seguire i figli di più e con maggior pazienza, vorrei preparare loro dei manicaretti, delle cose buone e non sempre solo pranzi frettolosi, vorrei sedermi sul divano e vedere un bel film o leggere una rivista, vorrei cucire, ricamare, fare l'uncinetto, leggere un giallo di Agatha Chrystie come facevo da ragazza, farmi il manicure e una maschera di bellezza al viso, curare le piante, annaffiare il giardino, fare una passeggiata col cane, .....

STOP, il lavoro mi chiama!

giovedì 10 febbraio 2011

I GRANDI PERCHE'

L'uomo si è sempre afflitto nel ricercare la verità, una verità che si lascia indagare, ma che sfugge.
Insondabile, incomprensibile, ineffabile, contraddittoria, controversa, relativa, assoluta.
Ma è un fatto che l'uomo, sin dall'antichità, agli albori della storia, abbia cercato di capire il perchè e il fine dell'esistenza umana e divina.
Oggi questi argomenti non interessano più nessuno.
Che tristezza!
Siamo sulla terra, per il breve spazio che ci è dato di vivere, imbevuti di pulsioni esclusivamente materiali, terrene, comnsumistiche.
Cogliamo l'attimo, spesso senza valori e principi.
La religione è in un angolo, come un vecchio soprammobile bello, ma dismesso, fuori moda.
Le chiese sono popolate  da vecchiette bigotte che pregano Dio, forse per ingraziarselo prima della dipartita.
La maggior parte delle persone di più giovane  generazione si dichiara atea o agnostica, forse non tanto perchè non crede in Dio, ma perchè è più comodo vivere senza Dio.

LA VITA UMANA NELLA VISIONE DI UN GIOVANE POETA

SOLO UN SASSO NELLO STAGNO

Solo un sasso nello stagno
è la nostra vita
Lanciato o caduto
per caso
da chissà chi o cosa
Eleva poco rumore
e crea solo
qualche tremulo cerchio
per brevi istanti
nell’acqua che,
voragine imperturbabile,
si ricompone immobile
permeabile e indifferente
al peso del sasso
liscio e bianco
che, finito sul fondo,
trova il suo letto cimiteriale
profondo.

E con l’andare del tempo
ancor meno sarà il sasso …..
Sabbia melma nulla


                                                                                                                    16.04.1993

IL MARITO NEI PROVERBI

Croce e delizia di quasi tutte le donne. Chi non ce l'ha lo vorrebbe a tutti i costi, chi ce l'ha, lo ama, lo critica o se ne forrebbe disfare. Sta di fatto che oggi io faccio un omaggio al mio con qualche saggio detto popolare.

Prendi il marito tuo per il verso suo.
La buona moglie fa il buon marito.
Tra moglie e marito non mettere il dito.
Meglio un marito cafone che un amante barone.
Un ceppo di fico è come un cattivo marito, non lo vedi mai finito.
Chi ha buon marito lo porta in viso.

mercoledì 9 febbraio 2011

LE ORIGINI DELL'ANTISEMITISMO

Non vorrei imbarcarmi in una questione sicuramente più grande di me, ma mi ha sempre incuriosito l'argomento delle origini e delle motivazioni dell'antisemitismo.
Qualcuno, semplicisticamente, potrebbe rinviare all'idea di  casta, di comunità chiusa, fortemente identitaria, anche a causa delle reiterate persecuzioni e degli esodi, antichi e recenti..
Secondo molti , l'antisemitismo avrebbe origine dall'idea e dall'accusa di deicidio; in sostanza si attribuirebbe, da secoli, agli ebrei la responsabilità della condanna a morte di Gesù.
Ma in realtà furono gli ebrei o i romani a volerlo morto?
Secondo altri ancora, le ragioni sarebbero molto più prosaiche e risiederebbero in argomenti che hanno a protagonista il vile denaro: nel medioevo le autorità ecclesiastiche vietarono ai cattolici il prestito di contanti dietro interesse. Fu così che l'attività di banchiere divenne quasi esclusivo appannaggio degli ebrei che vengono da sempre volgarmente considerati ricchi e attaccati al danaro.
Chiedo ai miei lettori di darmi la loro opinione al riguardo. L'argomento è sempre attuale, non solo perchè di recente, il 27 gennaio, si è celebrato il giorno della memoria sugli orrori della Shoa.

martedì 8 febbraio 2011

MEMORIA

La nostra mente è gravata, oggi più di ieri, da una serie pressocchè innumerevole di dati, numeri e lettere da ricordare.
Prima dovevamo mandare a memoria (una memoria esercitata anche a scuola, peraltro, imparando poesie e tabelline) pochi numeri di telefono, la data di compleanno di parenti e amici stretti, il numero di conto corrente.
Oggi i dati sono aumentati a dismisura. Ci alziamo al mattino, accendiamo il telefonino e dobbiamo inserire la password o il pin, poco dopo ci colleguhiamo sul PC e lì davvero cominciamo i guai!
La nostra mente deve sciorinare all'occorrenza numeri, files, lettere, codici numerosissimi. Provate a pensarci, fate una rapida panoramica delle cose che tenete a mente: emails, passwords, numeri di telefono, date, targhe di auto, numeri di conto corrente, codice del bancomat, scadenze, codice fiscale, numero di tessera sanitaria,
CAP, PEC, used ID, .....
Per fortuna il nostro cervello ha la possibilità inconsapevole di modularsi in base alle mutate esigenze, di modificare l'assetto dell'archivio memoria e conoscenza, senza chiederci nulla in cambio.
Nel mondo della "materia" non grigia invece lo spazio non basta mai. Negli anni riempiamo le nostre case di armadi, scaffali, librerie sempre più grandi e capienti!

EVVIVA

Questo pazzo pazzo mondo ci regalerà controtempo un paio di settimane di clima primaverile!
Che bello!
Per me la cosa è rimarchevole perchè il sole e il bel tempo fanno bene alla salute, alle ossa, all'umore!
Donano gratuitamente benessere, ottiminismo e forse anche un po' di felicità!
EVVIVA

venerdì 4 febbraio 2011

LAVORI BATTE PORTE

Stefano Lavori, alias Steve Jobs, batte ai punti Guglielmo Porte, cioè l'ex socio Bill Gates!
I vecchi studenti di Stanford e Palo Alto, California, con la tecnologia informatica hanno fatto tanta strada, facendone fare anche a noi, comuni mortali che ci avvantaggiamo delle loro scoperte tecnologiche.
Compagni, amici, soci, concorrenti, le loro storie di lavoro, di impresa e di vita sono state segnate da alterne vicende.
Il primo round venne vinto da Gates che sbancò con Microsoft.
Nel secondo ha segnato un forte vantaggio Jobs, con Apple e con  l'Ipod, l'Itouch, l'Ipad, un sistema tutto nuovo di usare Internet: non solo per la semplicità di un "tocco", ma per  l'opportunità di avere sempre tutto sottomano e di poter acquistare le singole applicazioni solo quando ci servono.

LA POLITICA

Di recente ho avuto modo di leggere su un quotidiano una definizione della politica data da Rino Formica, già ministro della prima Repubblica. Secondo l'emerito, la politica sarebbe sangue e merda, ovvero passione e compromesso, amore e contaminazione.
La definizione mi ha colpito per la sua crudezza, ma mi è piaciuta molto. Credo che nella sostanza risponda al vero.
Ogni persona che si accosta alla politica attiva, da giovane, è alimentato dal sacro fuoco della passione per gli ideali e il bene della cosa pubblica, ma più tardi, entrato nel vivo del sistema, deve fare i conti con la realtà, con le difficoltà, con le volontà e le diverse idee degli altri, scendendo spesso a compromessi. Laddove per compromessi non si si intendono solo accordi volti ad assecondare interessi privati, ma più genericamente, un abbassamento del tiro, delle pretese, una rinuncia all'integralità degli ideali iniziali.

TERRA MIA

Sono addolorata e preoccupata per la nostra terra, per il nostro sud.
Il federalismo, bocciato di fatto nel pomeriggio alla "bicameralina", è passato in tarda serata con un decreto del Consiglio dei Ministri.
La mia regione, un tempo piccola, verde, popolata di brava gente contadina, è divenuta un immondezzaio (per altri) e al tempo stesso un centro di produzione di energia (per altri). Ne deriva inquinamento, malattie,  abbassamento del livello di qualità della vita.
Diverse indagini giornalistiche, svolte soprattutto da Rosaria Capacchione per Il Mattino, hanno messo in evidenza come carichi e carichi di monnezza sia stati nel passato sversati in siti molisani.
Inceneritori, centrali turbogas, centrali nucleari, ....
E' questo che ci aspetta? Cosa può offrirci ancora questa terra?
Come madre mi chiedo cosa sia meglio fare: lottare civilmente, battersi con forza o andare via?

martedì 1 febbraio 2011

RISPARMIO

In tutta Italia tira aria di razionalizzazione delle risorse, di contenimento della spesa pubblica, di accorpamenti di plessi scolastici, uffici vari, ospedali.
Forse tutti questi cambiamenti deprimeranno ulteriormente lo sviluppo e l'economia e causeranno disservizi per i cittadini, ma allo stato l'austerity è una necessità.
Fuori e dentro casa.
Il tempo che passa a volte è una piaga aperta.
Nonostante il lavoro, i figli, la realizzazione.
Vorrei averne sempre di più. Riacciuffare le mie giornate che scivolano via sulla china degli anni che si accavallano.
E' pur vero che, dopo i quaranta, a meno che non si sia ancora degli incompiuti irrisolti come i protagonisti del film Immaturi, si è più consapevoli e padroni delle scelte e degli avvenimenti, ma la vita che scorre via veloce resta un cruccio ....
Adoro la mia, ma vorrei viverne mille!
Vorrei fare altri lavori, potermi realizzare in tutte quelle che sono le mie inclinazioni, vorrei mettere un punto e dire stop, basta, da domani cambio vita, evadere, volare ai tropici, alimentarmi solo di mare e sole,  ma non si può.
La realtà è qui, urgente, che mi aspetta con le sue necessità prosaiche, come ad esempio preparare la cena, dopo il lavoro, e mettere i bimbi a letto .....