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venerdì 18 febbraio 2011

BENIGNI E L'ITALIA

Sarò occupata tutto il giorno (come del resto ieri: lavoro, pranzo, cucina, bimbi, nuoto, piscina, compiti, cena), ma non posso omettere un commento a caldo sull'intervento di Benigni ieri al Festival.
Esaltante!
Sola nel mio letto, col telecomando in mano a fare zapping tra Santoro e Raiuno, non ho potuto trattenere lacrime di commozione.
Fiera di essere italiana! Finalmente! Dopo tutto il trambusto di questi giorni, B. e il suo fango, gli ultimi dispacci resi noti stamattina da Wikileaks, finalmente il Grande ci ha reso un po' di giustizia, arrivando al cuore, alla testa, alla pancia di tutti noi.
L'entrata garibaldina a cavallo, le citazioni, l'excursus storico, da Roma caput mundi al  Risorgimento, evocato come evento non solo patriottico, ma addirittura mistico, ha dato a tutti noi molto, moltissimo e voglia di sperare, di credere nel futuro che ci aspetta dietro l'angolo, senza perdere il filo che proviene dal passato, un passato glorioso fatto da gente seria che non entrava in politica per il proprio tornaconto, per arricchirsi, ma anzi rischiava e a volte perdeva la vita stessa. Uomini e donne, giovani, uniti da sentimenti, da spirito italico, dalla comunanza di lingua, di sentire, di essere, stanchi di dominazioni straniere che avevano fatto dell'Italia una sorta di bella donna abusata e violata nel suo corpo opulento e magnifico. Roberto ci ha fatto scorrere sotto gli occhi incantati un film, un lungometraggio di battaglie, di rivoluzioni, di notti e giorni di soldati valorosi vissuti e morti per la Patria, quindi per il bene comune, incarnatosi di nuovo in ognuno di noi. Un bene astratto che si incarna in ogni italiano, che rinasce con ogni nascita.
Poi l'esegesi dell'inno. Non una banale marcetta, ma ritmo e forza nella musica, significati, ideali e storia nelle  parole.
Terribile, forte, incontenibile, non ha potuto, come pure gli era stato raccomandato, trattenersi da qualche stoccata garbatissima eed intelligente alla lega e al ciarpame berlusconiano. Con poche immagini, ha colorito l'intervento di attualità.
Grande, grandissimo, come i nostri altri grandi che ci fanno onore nella storia e nel mondo, oscar, nobel, cervelli, cuori, creatori italiani!
Grazie Roberto e viva l'Italia!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Brava Titti..condivido il tuo commento parola per parola sentimento per sentimento. Mi permetto solo di farti notare la g minuscola del "Grande". Ad averne tanti...

TITTI GRECO ha detto...

.... ola max, e Grande sia ......