CAPITOLO I
Lettere e buone nuove
Maria era nervosa. Passeggiava su e giù per la stanza, rosicchiandosi le unghie. Grazia e Lina l'avevano appena chiamata per andare a fare una passeggiata insieme su via Roma, ma lei aveva detto di no. Distrarsi le avrebbe fatto bene. Era sempre china sui libri a prepararsi per gli esami. Ma no, aveva un solo pensiero, che da qualche giorno la distoglieva pure dallo studio. Sandro, Sandro, Sandro e solo Sandro.
L'amore suo grande, quello di sempre, quello divampato nel cuore di ragazza acerba, sbocciato da uno sguardo furtivo e ora ricambiato. L'amore segreto, nato guardando dalla finestra Sandro giocare a pallone coi fratelli per le vie dei quartieri. Sandro non più scugnizzo, non ancora uomo, ma già sicuro, spavaldo, colla sigaretta in bocca. Sandro che si diploma a pieni voti e se ne va in Accademia. Sandro che va, che viene, che finalmente si accorge di lei che è cresciuta, che non è più la ragazzina che era, che in uno spiraglio della miseria nera seminata dalla guerra, frega due lire alla madre, che sbarca il lunario vendendo sigarette di contrabbando all'angolo della via, e si compra il primo paio di calze di nylon .........
SEGUE .....
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