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mercoledì 13 luglio 2011

Le spiagge italiane e i vu' cumpra

Le nostre spiagge sono piene di venditori ambulanti. Quest'anno sembra che siano più dei villeggianti. Solo un italiano su cinque può permettersi le ferie, mentre i venditori in cerca di fortuna sono sempre gli stessi, se non di più. Variegati, folkloristici, etnici, colorati. Le donne ormai si affiancano agli uomini. Originari del Bangladesh, indiani e pakistani vendono argenti, pietre, bijoux e sete; i cinesi propongono i loro molteplici prodotti, diciamo tecnologici, quelli che si scassano appena arrivati a casa; le cinesine offrono ventagli, oli e massaggi. Io li ho provati, nonostante gli sguardi di dissenso dei vicini di ombrellone. Qualcuna sa farli davvero, ad esempio la mia nuova amica Fan Fan, che a suo dire significa "cielo di luce" o, meglio, Lucia. È l'unica che parlicchia italiano e fa massaggi a € 5,00 al quarto d'ora. Poi ci sono gli africani. Quelli del nord Africa sono i più numerosi, i più vecchi del mestiere, in genere marocchini, esperti venditori di vestiti, costumi, pezze colorate. Quelli che provengono da paesi più meridionali, dall'Africa nera, dal Camerun, dal Senegal, dalla Nigeria sono molto più garbati, più giovani, più simpatici spesso istruiti. Con loro mi piace scambiare due parole in francese, chiedere quali sono le condizioni di vita in Africa, qual'è la loro religione. E così che ho conosciuto un certo Ali Babà, simpatico tecnico riparatore di frigoriferi a Caserta, che d'estate si sposta al mare e vende piccole cose, come giochini per i bambini e adesivi. Alì è un nero ecologico al quale ho offerto una
frutta fresca e non mi ha più dimenticato; ho conosciuto Matilda, un nero del Senegal, dalla quale, un paio di anni fa, mi sono fatta fare le treccine da rasta. Portava dei vestiti africani, di cotone fresco, coloratissimi, avvolti attorno al corpo come un peplo. Mi raccontò di essere musulmana e di aver raggiunto in Italia il marito. Di essere arrivata qui e di averlo trovato sposato con un 'altra donna. Amareggiata, lo aveva lasciato.
Ma i venditori in assoluto più divertenti sono napoletani. Ti squadrano, ti affibiano un titolo, a volte azzeccato, "dottò, professore, avvocà". Il più geniale è uno che vende noccioline americane e semi e li propone, instancabile, da mattina fino al tramonto, urlando la sua filastrocca "Titina, mangiat' a nocciolina, nunv affullat', non spingete, un' a vota, Gennaro! Se nunt mangj o' lupino non si alza il pisellino, .....". È esilarate e se la ridacchia da solo, mentre esorta numerosi avventori immaginari a mettersi in fila per acquistare le sue nocelle americane, nuovo Viagra da spiaggia, estivo elisir d'amore. Segue uno che potrebbe essere il nonno, che vende vestiti e prendisole solo " per donne belle, solo per Elisa di Rivombrosa, solo per Anita Garibaldi, solo per Sophia Loren". Ma ..... pagando e insistendo è disposto a vederlo a noi comuni mortali .......

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