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venerdì 15 luglio 2011

IL GIALLO A PUNTATE - IL CASO DI ROCCAVENTOSA - CAPITOLO III

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CAPITOLO   III

E SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO...

 L’ispettore Costa si stava riflettendo nel vetro del finestrino.
 Era indubbiamente un bel ragazzo, alto, magro, impostato, capelli castani, corti, ricci, impomatati di brillantina, una fossetta sulla guancia destra, non appena accennava ad un sorriso. Occhi neri, intensi, mani grandi, possenti, voce calda e profonda. Aveva successo con le donne e le occasioni non gli erano mai mancate, né a Napoli, da ragazzo, né durante la guerra, che aveva combattuto in Grecia e per poco al nord, a Como, né ad Agrigento.
 E poi c’era Maria. Ma, Maria, era un’altra cosa. Era l’amore, l’amore vero. Ed era un tacito impegno morale, assunto con la sua famiglia, la sua terra, la storia comune alla sua, di sposarla e di farne una donna onesta e più fortunata delle loro stesse madri.
 Certo l’amore non gli aveva mai impedito di vivere le sue esperienze. Nella sua bella testolina riccia e mora, l’una cosa non escludeva l’altra. L’importante era tenere le due cose separate e lontane e finora c’era riuscito a meraviglia, .......

segue  .....

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