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martedì 20 settembre 2011

CRISI

La situazione economica internazionale è veramente disastrosa e anche noi stiamo per andare a picco.
Non riesco a star tranquilla. Faccio spesso il giro delle banche per chiedere informazioni, ma le notizie sono allarmanti. La Grecia, di fatto, anche se la cosa non è ufficiale, è fallita. Così come tempo fa è fallita l'Islanda, l'Argentina, l'ex Unione Sovietica. Cosa significa per uno stato fallire, andare in default?
Significa cominciare a praticare tagli spietati, fare macelleria sociale, ridurre drasticamente i servizi, non restituire il debito, ossia i titoli di Stato o non pagare gli interessi. Dopo la Grecia può toccare a noi, a Italia, Francia e Spagna.
Abbiamo circa duemila miliardi di debito pubblico, debito di gran lunga superiore al PIL. Queste cifre blu non le sappiamo nemmeno scrivere, troppi zeri, troppo irreali, troppo al di fuori e al di sopra dei nostri piccoli bilanci familiari, dei nostri conti della spesa. Non oso immaginare cosa ci può accadere, ma quello di cui sono convinta e che Berlusconi deve andarsene via, a casa a fare ilnonno, a riconciliarsi con la sua Veronica, angelo del focolare o alle Antille a vivere la sua disperazione di essere finito, di essere vecchio.
La verità è che la situazione di per sè è tragica e quindi ci sarebbe almeno bisogno di un Governo serio, di qualsiasi colore.
Sono contraria ed elezioni ora. È ormai troppo tardi, ma gli alleati di Governo, Bossi e gli altri, dovrebbero staccare la spina. Altrimenti saranno corresponsabili del disastro berlusconiano ed economico.

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