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mercoledì 30 maggio 2012

MAMMA E I BUOI

Dando a seguito al proponimento di ieri, scrivo il primo post su mamma e le sue "storie".
Va fatta una doverosa, quanto necessaria premessa: tra mamma e me c'è un gap generazionale notevole, tanti anni di differenza in età e mentalità, mamma è "anteguerra", ha avuto una vita molto dura e difficile, ha conosciuto lavoro, sacrificio, guerra, miseria, sfollamento, ...
Ora è anziana ed io voglio omaggiarla in qualche modo.

La madre di mia madre, di cui io porto il nome, era una donna nata a fine '800, assai antica, figlia di una "donna di casa" e di un maniscalco: Era una donna solida e forte, saggia e lavoratrice, intelligente e gentile, poco istruita (terza elementare) e ambiziosa, virtuosa e chiacchierona.
Ella, nonna Titina, redarguiva spesso la mia povera mamma, ogni volta che la vedeva senza far nulla:
"Sisina, è megl v'rè dò vuov a spass e no a te senza fa' nient!".
Ovvero: "Sisina, è meglio vedere due buoi a spasso, cioè liberi, senza giogo, non ad arare, piuttosto che te senza far nulla!".

Ecco, è così che mia madre è cresciuta: educata, spinta, costretta al lavoro, all'operosità.
Ed, infatti, io non l'ho mai vista stare senza far nulla. Mia madre ha trascorso le sue giornate tra l'insegnamento a scuola, i servizi di casa, le pulizie, la cucina, il bucato a mano, il giardinaggio, l'allevamento dei polli dietro casa, l'orticello, ....

Quando esausta aveva bisogno di riposare un po' si sedeva a cucire o ricamare.

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