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mercoledì 7 dicembre 2011

POPOLI E CARATTERI

Ho trascorso il week end a Londra (.... e ho perso l'aereo del rientro).
Ho fatto chilometri e chilometri a piedi per vedere più cose possibile: Soho, dove ho approfittato di un massaggio cinese, Piccadilly Circus, il British Museum, Trafalgar Square e la National Gallery, pubs inglesi e scozzesi, Westminster Abbey e il Parlamento, il vialone di  Buckingham Palace, St. James Park e gli scoiattoli, Harrods, Oxford Street, Carnaby Street, Notting Hill, ...
Quello che ho rilevato è che non è vero che gli inglesi siano scostanti e poco cortesi; essi, rispetto a noi, sono semplicemente molto, ma molto riservati. Non chiedono e non vogliono essere richiesti; camminano per la loro strada, coi loro pensieri per la testa e non amano far entrare altri nella privacy quotidiana, una privacy stretta che si portano indietro fuori dalla porta di casa, anche in metropolitana o, meglio, in Underground.
Il tempo è stato molto clemente e non abbiamo mai dovuto aprire i nostri ombrellini, in compenso era tanto umido e su qualche taxy devo aver lasciato il mio cappellino very british, adottato per l'occasione.
A Londra c'è un mare di gente, diversa, variegata, di tutte le razze e di tutti i colori, ma la città non ha perso la sua intima essenza: che forza, accogliente, ma fortemente identitaria!
C'era una manifestazione di neri con il loro costume nazionale, dinanzi ad un ufficio governativo o ad una ambasciata a manifestare con canti melodici per le libere elezioni in Congo; c'era un sit in di verdi dinazi al Parlamento. Ovunque,  policemen  in uniforme, in cordone ad assicurare l'ordine pubblico, pur permettendo ovviamente tutte  le pacifiche manifestazioni.
Molti bikers in giro per le arterie principali a sfidare il super traffico; comoda la metro, numerosi e seri i taxi, gente bevutissima il sabato sera, prima ancora di cominciare cene  e incontri, molte ragazze in pantaloncini, minigonne, senza calze, in decoltèe a sfidare il fresco umido della notte e gli sguardi dei ragazzi già avvinazzati.
Tutto bene insomma, se non fosse stato per quel coloratissimo mercatino di Portobello a Notting Hill, che mi ha letteralmente stregato, facendomi perdere l'aereo e ... la pazienza di mio marito!




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