Intanto era arrivato sotto le mura di cinta del castello. Mura maschie, imponenti, verdognole di umido, con ciuffi di muraria che spuntavano qua e là dalle fessure aperte dal tempo.
Le seguì fino ad arrivare al grande portale in legno, spalancato per l’occasione.
Guardò all’interno e vide un giardino meraviglioso, frutto, era evidente, di grande e sapiente cura.
Le mura di cinta erano coperte, all’interno, da una fitta siepe di fotinie rossicce. Da una parte e dall’altra dell’ampio vialone, si aprivano grandi aiuole di un prato folto, verde aspro, vivo. Un pensiero impertinente gli fece pensare che ci avrebbe fatto volentieri una partita a pallone. Al centro del giardino si snodava un viale lastricato che correva fino al castello, bordato ai lati da arbusti di ligustro potati a palloncino. Camminando circospetto lungo la siepe giunse alla dimora. Davanti all’ingresso due ricchi cespugli di ortensie non ancora fiorite.......
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