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domenica 9 ottobre 2011

IL CASO DI ROCCAVENTOSA - CAPITOLO IV

....... segue

  Comunque, andò avanti come un caterpillar.
  Era ben deciso ad avviare tutta le procedure prima di pranzo e a cominciare le indagini vere e proprie nel primo pomeriggio. Non c’era molto tempo, ma doveva riflettere ed agire lucidamente.
  Si ritirò nella sua stanza. Fece poggiare per terra le sue cose, stipate in due valige di cartone, in un angolo dell’ufficio, dietro la porta. Pensò che le avrebbe sistemate nel suo alloggio con comodo.
  Prese il suo codice di procedura penale e cominciò a dettare note al suo assistente, Giovanni Ferrara. Questi non riusciva a tenergli dietro, a scrivere a macchina tutto, sotto dettatura.   L’ispettore però aveva fretta. Così decisero che Ferrara avrebbe scritto velocemente a mano, quasi stenografando per poi battere tutto a macchina con l’aiuto di Parisi in un secondo momento.
Costa innanzitutto mandò a richiedere formalmente all’ufficiale sanitario l’autopsia di Donna Clelia Francesca Stella Papaleo, principessa di Roccaventosa, deceduta in data 5 aprile 1948, alle ore 18.00 circa. Giustificò ampiamente la richiesta al medico con tutto quanto già a sua conoscenza.
  Dettò una relazione particolareggiata, per quanto del tutto preliminare, al suo diretto superiore e cioè al Commissario provinciale e scrisse una lettera al Questore, innanzitutto presentandosi e richiedendo di essere ricevuto quanto prima per fare la conoscenza diretta.
  Quindi, completò la documentazione con la richiesta al Magistrato. Congedò Ferrara. Gli chiese di battere tutto a macchina il prima possibile, di correggere da solo le bozze e di mandare il tutto il più velocemente possibile al Comando.

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